La tragedia del conflitto si manifestò, per il comune, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, quando la guerra sembrava dovesse finire; Lenola si trovò, suo malgrado, ad assumere una rilevante valenza strategica nello scenario bellico, a ridosso della “Linea Gustav”.
Il 10 ottobre arrivarono i primi soldati tedeschi, si insediarono nell’abitazione della famiglia Ingrao, che di fatto divenne sede del loro comando, allestirono un ospedale da campo per curare militari feriti, dove ora sorge l’edificio scolastico in Piazza Lago e requisirono numerose case alla popolazione con lo scopo di farne alloggi per gli ufficiali. Fu contemporaneamente rifugio per i numerosi sfollati dei comuni vicini già devastati dalle bombe, come Sperlonga, Gaeta, Formia e soprattutto Fondi.
Il comune di Lenola è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile: “piccolo Comune di poche migliaia di abitanti, occupato dalle truppe tedesche impegnate a difesa della linea Gustav, subì un violentissimo bombardamento che causò la morte di cinquantotto civili e numerosi feriti. I sopravvissuti, costretti all'evacuazione dovettero trovare rifugio nelle campagne circostanti.
Con l'arrivo degli alleati il paese dovette registrare centinaia di atti di efferata violenza su donne e uomini da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio e di amor patrio.” (Lenola, 1943-1944).