Fu costruita nella prima metà del XV secolo, quando Lenola aveva subito un notevole incremento demografico. L'antica chiesa di S. Giovanni Evangelista, infatti, non era più sufficiente a contenere i fedeli. E’ sicuramente il monumento più alterato di Lenola poiché, dopo il restauro della fine del XVI secolo, ha subito notevoli modificazioni, interne ed esterne, anche se interventi effettuati di recente hanno cercato di ricuperarne il primitivo aspetto. Internamente la chiesa è a tre navate; l'altare maggiore, posto nel presbiterio, è dotato di un artistico coro ligneo di pregevolissima fattura, databile tra il XVII e XVIII secolo. Assai pregevoli erano le due acquasantiere, purtroppo trafugate, risalenti al XVII secolo, poste ai due lati dell'ingresso principale della chiesa. La pala d'altare, restaurata nel 2000, raffigura la Vergine con bambino tra angeli, l'ipostazione iconografica richiama la famosa Salus populi romani conservata nella Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Le due navate laterali, ricche di opere artistiche, terminano ciascuna con una cappella: quella di destra è dedicata al Sacro Cuore mentre quella di sinistra a San Giovanni Battista, patrono della città. La Chiesa conserva altre opere pittoriche, vasi e paramenti sacri preziosi tanto da poter parlare di un vero e proprio tesoro. Un capitolo a parte merita l'archivio storico della Parrocchia: formato da pergamene, manoscritti, registri, e altre carte. Il documento più antico conservato risale al 1300. La soprintendenza archivista del Lazio ha dichiarato l'archivio di interesse storico nazionale e l'ha posto sotto la propria tutela. Da alcuni anni è iniziato il riordino dell'archivio e il restauro dei documenti maggiormente deteriorati. Terminata l'opera di riordino e classificazione dei documenti l'archivio potrà essere aperto agli studiosi.